Parquet senza formaldeide: meglio controllare due volte

Parquet senza formaldeide: meglio controllare due volte

Molti passi si sono fatti per garantire ambienti più salubri, ma ci sono alcuni dettagli che è sempre bene controllare prima di scegliere il parquet per il tuo pavimento

 

Prodotti sostenibili, privi di sostanze nocive ed emissioni tossiche, per ambienti in cui la qualità del vivere non è solo un fatto di estetica ma anche di salubrità e benessere, sono da sempre il motore e l’obiettivo del nostro impegno come azienda.

Senza dubbio l’attenzione ai livelli di formaldeide presenti nei pavimenti in legno, è uno dei fattori più incisivi quando si parla di salute e benessere abitativo.

Per questo abbiamo visto con piacere crescere negli anni una sempre maggiore attenzione ai temi della lotta all’inquinamento indoor: oggi la normativa vigente in ambito di certificazioni di parquet e prefiniti in legno impone degli standard di sicurezza chiari, tuttavia è bene non abbassare mai la guardia e tenere d’occhio alcuni dettagli nel momento della scelta del tuo parquet in legno.

Cos’è la formaldeide e dove può trovarsi
Cos’è la formaldeide e dove può trovarsi

Volatile e incolore, la formaldeide è un gas che per molto tempo è stato presente in moltissimi beni di uso comune, dagli arredi ai prodotti per la cura della persona.

Oggi è riconosciuta come uno dei principali responsabili della sindrome da inquinamento indoor e nel 2004 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro l’ha inserita nel gruppo delle sostanze cancerogene quando presente in quantità elevate.

Utilizzata nei processi di produzione manifatturiera, per la produzione di colle, materiali adesivi, nei prodotti di pulizia o di colorazione è proprio attraverso questi canali che può essere alla fine presente nei parquet o nei prefiniti.

Per questo, nella scelta di un pavimento in legno, è essenziale affidarsi a produttori seri, che lavorino con legno di provenienza certificata e che scelgano di utilizzare, in ogni fase della lavorazione, prodotti a loro volta certificati atossici e formaldeide free.

Cosa dice la normativa e i nostri valori certificati dal Catas
Cosa dice la normativa e i nostri valori certificati dal Catas

Per l’ambito dei pavimenti in legno i parametri di riferimento che certificano l’idoneità di prodotto, anche in riferimento ai valori di formaldeide, sono indicati dalla norma UNI EN 13986, che classifica i parquet e i prefiniti in due classi E1 e E2. Tuttavia, dal 2008, con decreto Ministeriale, in Italia è reso obbligatorio il rispetto dei parametri più restrittivi come previsti dalla classe E1. La certificazione di classe E1 è la prima condizione che dovete verificare al momento dell’acquisto. E1 significa avere un materiale con emissione di formaldeide bassa, i parametri di riferimento per le emissioni indicati nella norma sono 0,1 ppm, ovvero 0,12mg/mc aria. Questi valori fanno riferimento al metodo di misurazione UNI EN 717-1 (metodo della camera).

 

Nel caso dei nostri pavimenti in legno, il Catas ha certificato valori pari a 0,02 ppm e 0,02 mg/mc aria, attestando per i nostri prodotti valori ben al di sotto della soglia richiesta per legge.

Questo è un risultato che abbiamo cercato e raggiunto, agendo su molteplici fronti

  • attenta selezione del legname di partenza, che deve essere di qualità e proveniente da foreste certificate
  • utilizzo di colle viniliche esenti da formaldeide, ftalati, metalli pesanti e da altre sostanze o componenti classificati come pericolosi
  • utilizzo per la finitura di oli naturali o di tinture ad acqua, prive di composti chimici pericolosi o dannosi per la salute o la qualità dell’abitare
I principali effetti dell’esposizione alla formaldeide
I principali effetti dell’esposizione alla formaldeide

Viene riconosciuta a livello internazionale come Sick building syndrome (Sindrome dell’edificio malato) e ha nell’esposizione alla formaldeide uno dei fattori di più alta incidenza. Gli effetti più comuni, derivanti da una prolungata esposizione alla formaldeide, sono irritazione agli occhi, delle mucose orali e della pelle. Non rari possono essere mal di testa, stanchezza, tosse e disturbo dell’attenzione. Non consideriamo in questo ambito concentrazioni tali da determinare conseguenze più gravi, che hanno portato la formaldeide a essere attestata come sostanza cancerogena.

Come ridurre i livelli di formaldeide in casa per un ambiente più sano possibile
Come ridurre i livelli di formaldeide in casa per un ambiente più sano possibile

La prima fondamentale regola è prestare attenzione ai prodotti, agli arredi e agli oggetti che scegliamo per personalizzare lo spazio in cui viviamo.

È sempre importante rivolgersi a produttori seri, capaci di tracciale la filiera del proprio prodotto, che scelgono di lavorare con alti standard di qualità.

Oltre a questo, esistono poi alcune indicazioni di buona prassi consigliate dallo stesso Ministero della salute, per tenere sotto il livello di guardia i livelli di formaldeide e inquinamento indoor:

 

  • cercare e scegliere prodotti a basso contenuto di formaldeide
  • arieggiare con attenzione gli ambienti ed evitare il più possibile situazioni di ristagno
  • utilizzare dispositivi di condizionamento dell’aria o deumidificatori
  • nel caso della posa di pavimenti, chiedete rassicurazione anche rispetto ai materiali di posa
Formaldeide: attenzione alle certificazioni di filiera
Formaldeide: attenzione alle certificazioni di filiera

Uno dei passaggi, dove ancora spesso si nascondono insidie, è quello della scelta di materiali a bassissimo costo che vengono presentati come Made In Italy. Lungi da noi giudicare l’operato di altri attori di mercato, riteniamo doveroso però lanciare un avviso per aumentare la consapevolezza di scelta: a causa di un vizio di forma della Norma, è possibile trovare venduti come Made in Italy, pavimenti che, di fatto, sono lavorati in Italia per le fasi finali, ma che utilizzano come materiali di partenza semilavorati che (solitamente) arrivano dal mercato asiatico. In quelle aree gli standard di sicurezza che il prodotto deve soddisfare sono ben lontani da quelli stabiliti dall’Italia o dall’Europa e collanti che contengono formaldeide sono utilizzati spesso e senza controlli stringenti.

Questo di fatto, fa sì che si possano trovare nel mercato soluzioni per pavimenti in parquet che portano la dicitura Made in Italy, ma che sono ottenuti da materiali di partenza che non rispondono neanche lontanamente ai parametri di sicurezza e qualità richiesti e garantiti da un prodotto completamente realizzato in Italia.