Parquet: tutto comincia dall’albero, per questo ha molto da raccontare

Parquet: tutto comincia dall’albero, per questo ha molto da raccontare
Ecco perché ha poco senso rincorrere dei pezzi tutti uguali. Sono nodi e venatura a svelare il racconto che rende il tuo pavimento unico e irripetibile. 
 

Capita a volte, lavorando a contatto con le persone, di ricevere le richieste più disparate. Sicuramente è successo a tantissimi di voi che leggete. E il nostro settore non fa eccezione. Ma è giusto così, la bellezza di essere artigiani è anche quella, all’occorrenza,  personalizzare il prodotto a gusto del cliente, sin nei più piccoli dettagli.

È quello che sappiamo fare e ci piace farlo con passione. Però, tra le tante richieste che riceviamo, ce n’è una che spesso ci dà una piccola stretta al cuore: “È possibile fare in modo che in tutte le stanze sia uguale e non ci siano difetti?” . . . e magari con il dito vediamo indicare due fiamme con frange un po’ diverse o un grazioso nodo che ci eravamo coccolati durante la preparazione del campione per la mostra.
Così cominciamo a cercare di capire meglio cosa intenda il cliente che ci fa questa richiesta e nel confronto, molto spesso, troppo spesso, ci accorgiamo che sembra quasi che ad un certo punto, misteriosamente, sia andata perduta la consapevolezza che il parquet, in fondo, prima era un albero.
E che non esistono due alberi identici. E che ogni albero, come tutti gli esseri viventi, non cresce secondo una regola matematica certa. Che quelli che qualcuno chiama difetti, sono momenti di vita della pianta. Che magari ci raccontano se è cresciuta al freddo o in un terreno ricco di acqua. Se affondava le sue radici in zone battute dal vento o se invece è cresciuta tranquilla e al riparo.
 

Un nodo ad esempio, ci racconta che in quel preciso punto un tempo è nato un ramo. E se sappiamo osservare meglio, la sua forma ci dirà anche da quanto tempo quel ramo era nato e quanto vicino alla corteccia era il punto che osserviamo. Allo stesso modo la venatura è una sorta di carta di identità per le diverse specie di albero. Ogni essenza è caratterizzata da uno specifico andamento della vena, che la caratterizza: ad esempio il pero e il melo hanno una venatura fine ed una distribuzione cromatica uniforme, mentre essenze come abete bianco e faggio  sono solitamente caratterizzate da una venatura piuttosto regolare al contrario del ciliegio e del noce che sfoggiano fiammature intense, più o meno irregolari, utilizzate spesso da chi le apprezza per creare disegni particolari. E se è vero che esiste una classificazione europea che suddivide il legno a seconda dell’omogeneità del suo aspetto, la stessa normativa prevede e regolamenta il colore, la presenza di  nodi, stonalizzazioni e spaccature, come parti caratterizzanti del materiale, anche di quello definito di prima scelta.

 

Chiedere un aspetto del legno perfettamente duplicato o duplicabile è un po’ un contro senso per chi vuole godere della bellezza di questo materiale in casa propria. La richiesta di pezzi tutti uguali si adatta di più al gres effetto legno o al laminato. Il legno dal suo canto, ha bisogno di esprimersi nella sua naturale varietà di forma, tipica della materia viva. Certo, poi la scelta tra un pavimento in legno caratterizzato da forti discromie o di una soluzione dove li colore è sostanzialmente armonico, questo dipende dal gusto del cliente. Ma i 10mq in salotto non potranno mai essere identici ai 10mq in camera da letto.

Vogliamo farvi vedere di seguito alcune immagini di pavimenti realizzati con legni che presentano quelli che a volte sono definiti difetti, per farvi vedere che in fondo è una questione di gusto e siamo sicuri che qualcuno, come noi, li troverà bellissimi.

Questo è un pavimento in Noce oliato, ricco di nodi, di fiammature e diversi toni di colore.

Eppure è bellissimo; c’è da perdersi a vedere i mille modi in cui la luce si riflette, seguendo i disegni. Due assi uguali? Impossibili qui.

E cosa dire delle evidentissime discromie di questo pavimento realizzato in Quercia Cerro (varietà di Rovere) posato in un'abitazione di Roma?

Danno una vitalità alla stanza che difficilmente si sarebbe potuta ottenere con una selezione di legni di colorazione omogenea, anche se tecnicamente di prima qualità. È nei contrasti e nelle stonalizzazioni del legno che questo progetto di arredo trova la sua forza.

E per finire questo meraviglioso pavimento realizzato in Olmo alburnato oliato naturale, per un’abitazione in zona Treviso. 

L’alburno (ovvero la parte più morbida dell’albero) è tecnicamente inquadrato dalla normativa tra gli elementi che non possono essere presenti nelle prime scelte. E per alcuni tipi di essenze, come il rovere ad esempio, non ne è mai consigliabile l’utilizzo. Ma per altre, come nel caso dell’Olmo, guardate che meraviglioso gioco di contrasti che può creare. Nessuna sbiancatura artificiale, ma solo il lavoro “imperfetto” di una crescita naturale.